Le disfunzioni sessuali: accettarle, conoscerle e affrontarle.
“La stagione dell’amore viene e va,
i desideri non invecchiano quasi mai…”
(F. Battiato)
La sessualità umana rappresenta un nucleo centrale dell’identità di ogni persona, mutevole nelle sue manifestazioni a seconda dei vissuti, delle fantasie, dei significati che ad essa sono associati. La sessualità rappresenta una fonte di piacere, una modalità di relazione (con se stessi e con l’altro) e, infine, implica la possibilità di procreazione.
Queste tre dimensioni sono investite in ognuno di noi di valori e di significati profondi, proprio perché nell’essere umano la condotta sessuale appartiene più alla sfera psicologica e culturale che non semplicemente a quella istintuale. In questo senso, quando parliamo di sessualità intendiamo un continente complesso, che ha a che fare con l’identità globale della persona: con le sue emozioni e gli stati affettivi, l’immagine di sé e il rapporto con proprio corpo, la relazione di coppia e/o il momento di vita attraversato; le vicissitudini legate al lavoro e all’affermazione professionale, ma anche i modelli educativi ricevuti e, infine, le variabili culturali. La sessualità adulta è, infatti, il risultato di una lunga storia che ha inizio con la nascita ed è profondamente influenzata dai modelli trasmessi dall’ambiente familiare e sociale.
Attualmente viviamo in una cultura che tende a promuovere una scissione tra sessualità e amore, tra “corrente sessuale” e “corrente affettiva” a vantaggio di una visione parziale e concreta della sessualità. Il sesso frequentemente viene presentato alla stregua di un’attività da consumare, subito e velocemente, escludendo dunque gli aspetti più profondi connessi alla relazione affettiva. È utile precisare che anche un accentuato “attivismo sessuale” può, in alcuni casi, essere indice di disagio. I rapporti sessuali, infatti, possono essere utilizzati come un mezzo per “sbarazzarsi” della sessualità anziché viverla nella sua dimensione più complessa: ad esempio, condotte sessuali orientate esclusivamente alla ricerca del proprio piacere fisico e/o la ricerca continua di nuovi partner sessuali spesso sono un tentativo di fuga rispetto ad ansie e paure più profonde, la cui natura varierà a seconda dell’individuo e della sua storia particolare.
Più in generale, le problematiche connesse alla sessualità – per poter essere comprese e utilmente affrontate – vanno sempre inserite all’interno della personalità particolare di quell’individuo, che in quel momento si trova a vivere una certa fase di vita. Non esistono, dunque, spiegazioni o risposte valide per tutti, ma solo risposte “particolari” che – un po’ come un abito di sartoria – richiedono tempo e un lavoro di cucitura eseguito “su misura”.
Con questa precisazione, è possibile distinguere le principali disfunzioni sessuali in disagi connessi al desiderio, l’eccitamento o l’orgasmo. Tutte queste problematiche possono ostacolare una serena sessualità, alimentando inoltre vissuti di ansia e di inadeguatezza.
Le disfunzioni sessuali associate al desiderio o all’eccitamento hanno una natura sovradeterminata: sono cioè riconducibili a fattori di diversa natura. La mancanza di desiderio sessuale, o, nel caso dell’uomo, la difficoltà ad ottenere o mantenere un’erezione, sono sintomi che vanno compresi nel loro contesto di origine e sviluppo. Così, ad esempio, difficoltà sessuali che insorgono all’interno di una coppia devono essere lette all’interno delle dinamiche e della fase “evolutiva” della coppia stessa, mentre le disfunzioni sessuali che si manifestano con ogni partner possono essere il riflesso di aspetti più profondi della personalità (inibizioni morali o religiose, paure o fobie, ansie connesse alla prestazione, disagi di natura depressiva, etc.).
Le disfunzioni sessuali associate all’orgasmo, sia nell’uomo che nella donna, possono rimandare ad una difficoltà a “lasciarsi andare”, ad accettare cioè quel momento temporaneo di perdita del controllo di sé e di fusione con l’altro che l’orgasmo inevitabilmente comporta. Il piacere sessuale, infatti, non può essere considerato semplicemente una “scarica di tensione”: esso ha risonanze molto più profonde. Per poter sperimentare il piacere che il corpo può procurare, occorre poter accettare le sensazioni fisiche e le emozioni che ne derivano e saper entrare in un rapporto di intimità e di contatto fisico con se stessi e con l’altro. Il provare piacere è legato alla possibilità di “abbandonarsi” ai desideri, alle sensazioni e alle emozioni… Non sempre tutto ciò è possibile, in particolar modo quando le esperienze piacevoli sono state associate nella propria vita ad emozioni negative. Chi, ad esempio, sente il bisogno di mantenere un controllo sui propri vissuti emotivi e teme l’esperienza del “lasciarsi andare” può vivere con difficoltà il rapporto sessuale e, al tempo stesso, la consapevolezza di ciò può essere fonte di molta sofferenza.
Cosa fare dunque quando si soffre di disfunzioni sessuali?
Nonostante il clima storico di maggior libertà e apertura, può essere difficile chiedere aiuto: parlare di sessualità e di disfunzioni sessuali può essere fonte di imbarazzo e sollevare resistenze di vario tipo. Spesso chi soffre a causa di disfunzioni sessuali si rivolge in prima istanza ad una figura medica (medico di base, ginecologo, urologo, andrologo), nella speranza di essere aiutato a “liberarsi” del problema il più presto possibile. Va, tuttavia, considerato che nelle disfunzioni sessuali di cui abbiamo parlato la problematica psicologica è centrale. Può essere proficuo, allora, affiancare il lavoro del medico specialista con un percorso di terapia psicologica, volto all’esplorazione e alla risoluzione dei conflitti interiori sottostanti al disagio. A seconda dei casi, l’indicazione può essere per una terapia di coppia o sessuologica (laddove la problematica investa il funzionamento della coppia) o per una terapia individuale (nel caso in cui invece il disagio riguardi il singolo individuo).
Disfunzioni sessuali – Riferimenti bibliografici
- Contisas N., Morello M. (2007), I disturbi della sessualità. In M. Morello (a cura di), Prendersi cura. Il corpo e la mente parlano al medico di famiglia. Borla, Roma.
- Marmocchi P., Raffuzzi L. (1993), Le parole giuste. Carocci, Roma.
- Gabbard G.O. (2000). Psichiatria Psicodinamica. Tr.it. Cortina, Milano, 2002.