Disturbi sessuali: disfunzioni sessuali e parafilie
I disturbi sessuali costituiscono una vasta ed eterogenea categoria, che, in base alle più recenti classificazioni, si considera suddivisa in due principali sottogruppi (Colombo, 2001):
- Le disfunzioni sessuali
- Le parafilie ( o perversioni sessuali)
Il DSM-IV-TR (APA, 2001), inserisce nella stessa classe diagnostica le disfunzioni sessuali, le parafilie e i disturbi dell’identità di genere; questi ultimi sono definiti da un’intensa e persistente identificazione dell’individuo con il sesso opposto, associata a persistente malessere relativo alla proprio status sessuale (APA, 2001).
La natura eziologica dei disturbi sessuali in generale può essere spesso difficile da definire con precisione, poiché, come ricorda Colombo (2001), l’origine di questo tipo di disturbi può dipendere da cause di natura organica, patologie funzionali, difficoltà interpersonali o conflitti intrapsichici.
Disturbi sessuali. 1) LE DISFUNZIONI SESSUALI.
Colombo (2001) definisce le disfunzioni sessuali come disturbi nella realizzazione di una attività sessuale normale, che possono derivare da:
- difficoltà di investimento nella sessualità, come nel caso della riduzione o assenza di desiderio e spinta sessuale;
- difficoltà a compiere l’atto sessuale, come nel caso del vaginismo, della dispareunia o dell’impotenza;
- disturbi dell’orgasmo, come nel caso dell’eiaculazione precoce, ritardata o assente e della polluzione notturna invalidante.
(Colombo, 2001).
Secondo il DSM-IV-TR (APA, 2001), la caratteristica principale delle disfunzioni sessuali è costituita da un’anomalia del desiderio sessuale e delle modificazioni psicofisiologiche che caratterizzano il ciclo di risposta sessuale; la presenza di queste disfunzioni causa un significativo disagio individuale e difficoltà interpersonali.
Il DSM-IV-TR (APA, 2001) suddivide le disfunzioni sessuali in sette categorie, che comprendono a loro volta diverse tipologie di disturbi:
- Disturbi del desiderio sessuale
- Disturbi dell’eccitazione sessuale
- Disturbi dell’orgasmo
- Disturbi da dolore sessuale
- Disfunzione sessuale dovuta ad una condizione medica generale
- Disfunzione sessuale indotta da sostanze
- Disfunzione sessuale non altrimenti specificata
Gentile Dott.
Mi permetto di disturbarla porgendo un quesito. Sono più di 3 anni che mia moglie è in menopausa e sono un paio di anni che non ha più il ciclo. Chiedo: possiamo avere rapporti sessuali eliminando il profilattico? Grazie. In attesa di una sua gentile risposta, mi è lieto porgerle distinti saluti.
Gentile Alfonso,
in linea generale si consiglia di attendere almeno 1 anno dalla fine del ciclo mestruale. In letteratura sono però presenti casi, per quanto rari, di gravidanze totalmente inaspettate anche a distanza di diversi anni dall’inizo della menopausa. Ogni caso ha caratteristiche particolari. Suggerirei in ogni caso a sua moglie di chiedere il parere del ginecologo. La saluto cordialmente
Gentilissimo dottore,
ho 28 anni e sono fidanzata da due anni con quello che è anche un collega di lavoro da cinque; lui ha trent’anni, abbiamo un cane, conviviamo e stiamo comprando casa.
Il nostro rapporto è sereno ed equilibrato ed è nato soprattutto da una fortissima attrazione fisica scaturita in mesi di vera passione.
Ora però, e già da un annetto, i rapporti si sono fatti molto più radi…e non per volontà mia. Sembra disinteressato a fare sesso con me e l’unica fantasia che esprime è quella di trovarmi vestita in un certo modo (gonna, autoreggenti…) facendomi così sentire indesiderabile nella quotidianità fatta di abiti da ufficio e da casa. Specifico che sono una persona appariscente e mai sciatta, amo vestire bene e mostrare le mie forme. Mi ritengo assolutamente desiderabile.
Il problema però è che non solo abbiamo pochissimi rapporti, ma che questi sono sempre molto simili: parlo di sesso pittosto aggressivo, senza grande contatto fisico o abbracci e baci, senza dolcezza.
Gli ho già parlato più volte con delicatezza del mio bisogno di fare l’amore, ma sostiene non gli piaccia, non gli “venga naturale”.
Come posso provare ad affrontare la questione? Non sono serena e sessualmente sono molto frustrata.
Grazie per l’aiuto che vorrà darmi
Irene
Gentile Irene,
sarebbe importante sapere se nel corso del tempo la frequenza e la modalità dei vostri rapporti sessuali si è modificata, o è restata immutata. Sono due casi diversi, che dovrebbero essere affrontati in maniera diversa. Quello che attualmente la fa sentire “non serena e frustrata” mi sembra comunque riconducibile a due punti essenziali:
(1) la presenza ( o assenza) del desiderio di lui; (2) la modalità piuttosto aggressiva, priva di tenerezza, dell’approccio del suo fidanzato. Rispetto al primo punto sarebbe necessario capire se questo dipende da una caratteristica del suo uomo o se è invece legato alla qualità della vostra specifica relazione di coppia. Il punto 2 ha invece a che fare con il tema dell’intelligenza sessuale. Qui un test: https://www.sessuologia-psicoterapia.it/test-sessualita/
A questo proposito (per riunire la corrente della sensualità con quella dell’affettuosità) sarebbe utile una consulenza sessuologica o un percorso tantrico di coppia. Vi invito entrambi al mio corso di Dicembre 2016 su “Meditazione e Tantra”: http://www.psicologopadova-adrianolegacci.it/corso-meditazione-e-tantra-padova/
Salve posso farle una domanda? Avrei bisogno di un consiglio
E’ certamente possibile fare una domanda. Le risponderò con piacere
Salve dott , E da un po’ di tempo che ho problemi di erezione ciò mi spiego meglio , la prima funziona tutto perfettamente, dopo vorrei fare la seconda volta sesso il pene funziona ma dopo la penetrazione perdo l’erezione E ho grandi disaggi cosa posso fare ? Grazie
Vittorio,
per una corretta valutazione del suo caso sarebbe necessario conoscere l’età e avere alcune informazioni supplementari sulla qualità della sua vita sessuale.
In linea generale, è importante tenere presente che successivamente all’orgasmo l’uomo sperimenta un fisiologico “periodo refrattario”. Si tratta di un arco temporale variabile (dipendente dall’età, dalle condizioni di salute, dalla potenza libidica personale, dal tipo di partner). Nel corso di questo “periodo refrattario” l’uomo non prova piacere e non può avere un’ erezione. In alcuni casi la stimolazione del pene o del glande può provocare senso di fastidio o addirittura dolore.
Il “periodo refrattario” maschile è la diretta conseguenza di precise condizioni fisiologiche ed ormonali: dopo l’orgasmo, nell’organismo avviene il rilascio di ossitocina e di prolattina, due ormoni regolati principalmente dall’ipotalamo. L’ossitocina è responsabile dell’abbassamento del livello di testosterone, mentre la prolattina inibisce temporaneamente il rilascio della dopamina. L’abbassamento dei livelli di testosterone e di dopamina ha come effetto collaterale il calo della libido, il che rende difficile un’ulteriore erezione in tempi brevi.
Salve dottore.
Voglio chiedere dottore solo una cosa quando faccio amore con la mia fidanzata finisco subito .
Cosa mi consigli?
Grazie
Nourmen,
vale per lei la stessa risposta che abbiamo dato a Vittorio. L’eiaculazione precoce può manifestarsi in maniera naturale in occasioni particolari o con specifici partner. Se al contrario tende ad essere una modalità diffusa, che si manifesta in ogni circostanza e con ogni tipo di partner, è opportuno prendere in considerazione la possibilità di una psicoterapia. L’apprendimento di specifiche tecniche comportamentali -unite ad una analisi dei motivi che provocano questa manifestazione e ad un eventuale trattamento farmacologico- costituisce il modo migliore per risolvere definitivamente il problema.
Salve dottore sto vivendo un periodo di crisi con la mia ragazza purtroppo il mio rapporto con lei è di poca durata e vorrei risolvere questo problema in primis e per secondo lei nn si sente attratta da me xke nn so coinvolgerla vorrei avere qualche consiglio da lei
Antonio, nei casi di eiaculazione precoce un breve trattamento di tipo psicoterapico, con un eventuale supporto farmacologico, può essere risolutivo. Per quanto riguarda l’attrazione reciproca, molto dipende dall’intesa che si crea tra due esseri umani e dall’affinità di carattere. Esistono comunque corsi di gruppo dedicati al miglioramento delle proprie capacità relazionali e seduttive.